Marco Mignani ci racconta Kalongo attraverso le sue splendide fotografie e la sua bella testimonianza.
Fotografo con una lunga esperienza internazionale per marchi e aziende rilevanti, ha iniziato nel 2009 a collaborare anche in progetti sociali che lo hanno portato a scoprire vari paesi dalla Sierra Leone all’Africa Centrale, tra cui il Nord Uganda dove ci ha accompagnato in due missioni. Ecco la nostra realtà attraverso i suoi occhi.
"Quella di quest'anno è stata la mia seconda esperienza al Dr. Ambrosoli Memorial Hospital e anche questa volta è stata forte, dolce e indimenticabile.
Collaborando in passato per Unicef ho viaggiato molto in Africa cercando di raccontare una realtà, così lontana dal nostro quotidiano da scaraventarti addosso emozioni fortissime, che segnano profondamente.
Ma Kalongo ed il Memorial Hospital hanno qualcosa di particolare, difficile da spiegare, se non ammettendo che questo luogo sia tuttora pervaso dallo spirito di padre Giuseppe Ambrosoli, dalla sua dedizione al prossimo senza se e senza ma. Spirito che si percepisce in tutte le persone che lavorano all'ospedale, dalle infermiere che studiano alla scuola di Suor Carmel, ai medici, ai volontari, alle persone che decidono di dedicare parte della loro vita a Kalongo insegnando, aiutando e salvando vite.
Entrambi i viaggi a Kalongo sono durati diversi giorni, dandomi la possibilità di vivere l'ospedale appieno con tutti loro, conoscendo bene le persone e sentendomi parte dell'ospedale stesso; vivendo insieme gioie e dolori, ascoltando le paure, le speranze ed i sogni delle persone ricoverate, di tutte le persone che lavorano all'ospedale e dei Padri Comboniani che portano avanti gli ideali del suo fondatore.
In particolare quest'anno ho potuto raccontare con le mie immagini la nascita di un bambino, seguendo “Susan” che mi ha permesso di fotografarla durante la visita pre-parto, la preparazione in sala operatoria, l'intervento di parto cesareo e l'abbraccio di una madre al figlio appena nato. Assistere ad una nascita è un'esperienza scioccante e meravigliosa allo stesso tempo, che porterò con me per sempre.
Vivere un'esperienza in Africa e soprattutto a Kalongo è qualcosa che consiglierei a tutti, perché troppo spesso ci dimentichiamo di quanto siamo fortunati e del fatto che viviamo nella parte “facile” del mondo. Scordiamo che le cose che per noi sono scontate in paesi come questo spesso sono sogni di difficile realizzazione. Uscire dalla propria zona di comfort e vivere una realtà, che la maggior parte delle persone non può nemmeno immaginare esista, riequilibra e resetta la scala di valori di ognuno di noi".