Janneth Aketo lavora all’ospedale di Kalongo dal 2014, grazie al contributo della Fondazione Ambrosoli ha conseguito prima il certificato e poi il Diploma in ostetricia alla St Mary Midwifery School di Kalongo.
Janneth non ha avuto un’infanzia facile, ottava di dieci figli è rimasta orfana di padre da bambina. La piccola attività agricola della madre non bastava a pagare l’istruzione di tutti i figli, i quali già da piccoli si adoperavano in piccole attività per contribuire al sostentamento della famiglia.
Scelse di diventare ostetrica da bambina, ascoltando la storia che la madre le raccontava del momento della sua nascita. A causa di una complicanza al parto la mamma di Janneth subì una paralisi temporanea ma sopravvisse grazie all’intervento di un’ostrica qualificata.
Ed è proprio il desiderio di diventare ostetrica per salvare il maggior numero di mamme unito alla sua forte volontà, che le hanno permesso di raggiungere tutti i suoi traguardi.
Oggi è l’attuale responsabile del reparto di maternità di Kalongo.
Le abbiamo chiesto di condividere con noi la storia di una mamma che ha aiutato a partorire.
Tra le tante ha scelto la storia di OJ, una giovane donna all’ottavo mese di gravidanza, ricoverata a Kalongo perché fortemente anemica. Dopo due settimane di cure l’anemia era molto migliorata e OJ è entrata in travaglio. Il parto naturale è andato bene e OJ ha avuto un maschietto di 3,2 Kg.
Sfortunatamente, dopo la nascita del bambino, la placenta non è stata espulsa causando una grave emorragia, molto pericolosa per una persona già anemica. Janneth è intervenuta immediatamente, classificando il caso come un’emergenza ostetrica. Ha subito ordinato l’osservazione costante di tutti i parametri vitali della mamma, le ha somministrato i farmaci necessari e proceduto con la rimozione manuale della placenta. A seguito dell’espulsione della placenta l’utero si è contratto e l’emorragia è via via diminuita. Sono stati dimessi in buona salute dopo alcuni giorni in osservazione, con la richiesta di tornare in ospedale per il follow up in reparto ginecologico.
Janneth sa bene che senza l’ospedale e l’assistenza di ostetriche ben preparate moltissime donne come OJ rischierebbero di perdere la vita nel dare la luce i loro bambini, per questo ci dice, è felice di essere ostetrica e di lavorare a Kalongo.